Analisi di contesto

Analizzare i bisogni di una azienda è utile per accertarsi che il Programma che si sta pianificando possa essere adeguato a quello specifico contesto azienda­le. Le misure di promozione della salute devono poggiare su un’analisi attenta e costantemente aggiornata delle informazioni rilevanti per la salute: stress da lavoro, indicatori di salute, disturbi percepiti dal soggetto, fattori di rischio, tassi di infortuni, malattie professionali, assenze per malattia, aspettative di tutte le figure aziendali.

Anche in questa fase, a garanzia del successo del Programma, è fondamentale coinvolgere i lavoratori (di ogni livello) e i rappresentanti sindacali. Gli stru­menti utilizzabili possono essere diversi: focus group, incontri di consultazio­ne con le persone chiave dell’organizzazione, somministrazione di questionari anonimi, ecc.

Baseline

È utile stabilire una baseline, cioè una descrizione dell’azienda prima dell’applicazione del Programma. Questi dati saranno utili sia per indivi­duare le priorità e pianificare le azioni di miglioramento del contesto sia come elemento di confronto rispetto a quelli rilevati dopo la realizzazione delle azioni stesse. Le attività volte a promuovere la salute nel luogo di lavoro, infatti, devo­no essere oggetto di regolare riesame e sottoposte a miglioramento continuo.

Nella baseline, oltre ai dati quantitativi, l’azienda può raccogliere e analizzare anche dati qualitativi sulla situazione, ad esempio: cosa pensano i lavoratori ri­spetto ai temi della sicurezza, della salute e della produttività? Qual è la cultura predominante in azienda? Cosa stanno facendo le altre aziende della zona per promuovere salute e sicurezza? L’azienda sostiene attivamente iniziative per la salute, sociali e culturali? L’azienda si adopera per una maggiore compatibi­lità tra vita lavorativa e vita familiare? Quali sono gli obiettivi futuri? Qual è il piano di sviluppo aziendale?

Occorre inoltre valutare le risorse disponibili e fare un’analisi di quali sono le risorse interne ed esterne su cui si può contare per realizzare il Programma e le relative policy.

Stima dei costi e dei benefici

Può essere utile stimare costi e benefici: l’aumento della spesa sanitaria spinge i datori di lavoro a monitorare i costi in generale. Sebbene sia difficile misurare esattamente costi e benefici di una policy e di un Programma che promuovono salute, è possibile fare delle stime ragionevoli.

Nei costi si devono calcolare anche le assenze, gli infortuni, le perdite della produttività, il turnover del per­sonale, i costi dell’assistenza sanitaria, l’insoddisfazione dei lavoratori, le rica­dute di un clima conflittuale.

Il Programma può contribuire al raggiungimento di numerosi obiettivi, alcuni dei quali sono più semplici da misurare rispetto ad altri. Oltre all’obiettivo principale di creare un ambiente favorevole all’adozio­ne di comportamenti salutari, vi sono quelli di incoraggiare lo spirito di gruppo e creare un contesto lavorativo più accogliente e supportivo.

Analisi di contesto e profilo di salute

Concretamente quindi il percorso per diventare un’Azienda che promuove salute richiede una fase iniziale di analisi di contesto e profilo di salute che prenda in esame i diversi aspetti dell’ambiente di lavoro rilevanti per la salute dal punto di vista fisico, organizzativo, sociale, relazionale, ecc., delineando le criticità e le risorse presenti, in particolare in relazione alle condizioni che pos­sono rendere favorevole o meno l’adozione di stili di vita salutari in maniera competente e consapevole da parte di tutti i “lavoratori”.

L’analisi di contesto permette l’emersione di criticità e la definizione di priorità nella messa in atto di pratiche efficaci, e sostenibili, sia sul piano strutturale sia economico e la rilevazione di situazioni di disuguaglianza di accesso a tali opportunità.

Quindi, descrivere la situazione esistente al momento dell’adesione al Pro­gramma è un passaggio essenziale per poter pianificare le azioni più coerenti al contesto aziendale in un’ottica di costruzione della “salute” e di Health Equi­ty Audit nonché per valutare, in seguito, i miglioramenti raggiunti.

Si tratta di una fase fondamentale dove il ruolo di accompagnamento dei pro­fessionisti della prevenzione/promozione della salute si gioca nel sostenere un aumento di consapevolezza nei datori di lavoro sia sulla fattibilità dei cambia­menti, sia sul potenziale impatto, in termini di disuguaglianze di salute, delle prassi organizzative.

Lo strumento che consente di “osservare” e “fotografare” il contesto azien­dale è la “Scheda del Profilo di salute” Le informazioni che questa scheda raccoglie riguardano: il settore di attività in cui opera l’Azienda, la composizione del personale (distribuzione per profilo professionale, età, ge­nere, provenienza, tipologia di contratto, ecc.), le caratteristiche del contesto organizzativo sulla base degli stili di vita (presenza o meno di una mensa, di opportunità di svolgere attività fisica, di policy di contrasto al fumo di tabac­co, ecc.), l’eventuale partecipazione a programmi e iniziative di Responsabilità Sociale d’Impresa o a reti di conciliazione vita-lavoro.

La stessa fase di raccolta di queste informazioni, come traccia all’osservazione delle caratteristiche aziendali sia in termini di ambiente fisico-organizzativo sia occupazionale, si propone come momento di confronto e discussione con il Gruppo di Lavoro interno composto da figure di sistema aziendali (Datore di lavoro, RSPP, Medico Competente, RLS, Rappresentanze Sindacali, Risorse Umane) ed avvia quel processo partecipato che è prerequisito fondamentale per la realizzazione del Programma.

Fase di Analisi di contesto - Profilo di salute

Oltre alla compilazione del “Profilo di Salute” da parte del Gruppo di Progetto, può essere proposta al “luogo di lavoro” aderente, la compilazione di un “questionario anonimo” da parte dei lavoratori, da somministrare in diversi momenti, con l’obiettivo di conoscere la diffusione di alcuni fattori di rischio per la salute e verificare i cambiamenti nel tempo. Si tratta di uno strumento non significativo ai fini della valutazione di efficacia delle azioni intraprese, in quanto influenzabile da aspetti di auto percezione (come ad esempio: l’impossibilità di seguire le variazioni intra-soggetto, l’adesione variabile ai questionari, il drop-out, l’imprecisione dei parametri - peso, altezza, ecc. – autoriferiti) o di natura relazionale legate a dinamiche più o meno conflittuali tra datore di lavoro e lavoratori. Per tale ragione la somministrazione di tale strumento non è vincolante ai fini dell’adesione al Programma, e si caratterizza principalmente quale opportunità di coinvolgimento nel percorso di ingaggio.